KUSAMONO E SHITAKUSA
In questo articolo, vogliamo farvi conoscere il meraviglioso mondo delle erbe di compagnia: Kusamono e Shitakusa.
I termini giapponesi kusamono e shitakusa si possono tradurre rispettivamente come ”composizione erbacea” e “erba che sta sotto”. Sostanzialmente indicano una pianta o una composizione di piante erbacee perenni coltivate in un vaso, o su un supporto di varia natura (lastra di pietra, legno secco, o semplicemente un grumo di terriccio compatto ricoperto di muschio).
Spesso vengono anche chiamati “bonsai erbacei” visto che la loro coltivazione è molto simile alla coltivazione di un Bonsai. Vengono fatte sviluppare in vasi di coltivazione, poi in vasi esteticamente ricercati e in armonia con le stesse erbe. Come per i Bonsai, anche queste piante ed erbe, vengono potate per guidarne lo sviluppo, rinvasate ad intervalli regolari per contenerne lo sviluppo e rinnovarne l’apparato radicale.
Esposizione
Vengono utilizzate molto spesso come elemento di accompagnamento per i bonsai o suiseki e in tal caso vengono chiamate “erbe di compagnia”, oppure esposte da sole come elemento principale dell’esposizione. In questo caso solitamente si tratta di composizioni di diverse erbe di dimensioni anche molto grandi.
Queste composizioni, quando vengono usate nel Tokonoma come erbe di compagnia, hanno lo scopo di rafforzare e integrare il carattere dell’elemento principale, sia esso un bonsai o un suiseki. I questo modo, si rende più comprensibile e possibilmente anche più emozionante il “racconto” che viene narrato. Per capirci meglio, l’erba, accompagnata ad un bonsai di conifera (che solitamente non ha evidenti cambiamenti stagionali), suggerisce l’arrivo della primavera. Un altro esempio potrebbe essere quello di un ambiente montano: l’abbinamento di un pino e di un’erba che cresce sulle rocce, portano chi osserva a visualizzare il contesto descritto.
Note di coltivazione
Come substrato di coltivazione è necessario utilizzare una miscela che trattenga a lungo l’umidità. Solitamente si usa terriccio fine da giardino (o acido per le piante che lo richiedono) nella percentuale del 60/70 %, e pomice piccola.
Per la coltivazione nei vasi bonsai sempre terriccio al 70% e akadama fine al 30 %.
Concimare con molta parsimonia, ed esporre al sole la mattina, poi all’ombra, comunque sempre con molta luce.
Caratteristiche estetiche
Accenneremo ad alcune caratteristiche estetiche riferite soprattutto alle erbe di compagnia, che sono quelle che interessano di più ai bonsaisti per avere del materiale insieme al quale potere esporre le proprie piante.
L’erba, ottenuta attraverso la riproduzione da seme, da talea, acquistata in vivaio, o raccolta in natura (ovviamente rispettando le specie protette!), coltivata per alcuni anni al fine di acquisire maturità, viene collocata in un vaso o su un supporto tipo lastra di pietra, radice secca, frammento di tronco.
Il vaso di solito è smaltato, con colori in armonia con gli eventuali fiori della pianta o il suo colore autunnale, di forma tonda od ovale senza spigoli vivi, e deve quasi sparire, nascosto dalla pianta. La roccia o frammento di legno si abbina con piante molto rustiche, che anche in natura si trovano nello stesso ambiente.
Alcune regole base …
Teniamo poi presenti alcune regole che riguardano soprattutto il rapporto tra la pianta di compagnia e l’elemento principale:
– la pianta, compreso vaso e supporto deve essere dimensionata in modo da apparire chiaramente elemento secondario e comunque non attirare a sè troppo l’attenzione.
– L’altezza della pianta non dovrebbe superare quella del tavolino su cui è posto l’elemento principale, salvo alcune spighe fiorali particolarmente lunghe.
– La “direzione” della pianta può essere verticale o verso l’elemento principale, mai verso l’esterno.
– E’ preferibile che la pianta provenga o comunque viva in ambiente non troppo dissimile dal bonsai o sia in armonia con il suiseki. Una pietra scabra e spigolosa con pianta rustica e di montagna, pietra a forme morbide e arrotondate con pianta gentile.
– E’ importante evitare ripetizioni, cioè possiamo abbinare un bonsai di conifera con un shitakusa da fiore. Invece dobbiamo cercare di evitare di abbinare un bonsai da fiore con un shitakusa da fiore. In sostanza dobbiamo evitare di ripetere fiori o frutti. Questa regola vale anche per l’eventuale terzo elemento che si voglia esporre: rotolo dipinto o tempai.
In ogni caso l’esperienza ci aiuterà, insieme con l’educazione visiva, ad affinare gli abbinamenti tra il materiale che avremo a disposizione, fino a comporre degli insiemi corretti, equilibrati ed espressivi.